Oltrepassiamo Portella dell'Obolo e dopo qualche chilometro pieghiamo a sinistra imboccando la seconda parte della dorsale. I primi chilometri sono asfaltati, anche se l'asfalto non è dei migliori, poi sterrato.
Il tempo è piovigginoso e nebbioso ma ogni tanto c'è una schiarita.
Ci fermiamo alla sorgente Nocita per riempire la mia borraccia
e proseguiamo alla volta di Casa Mafauda.
Il tempo peggiora ed arrivati siamo costretti ad indossare i poncho. Piccola ricognizione attorno a questa costruzione che "dovrebbe" ospitare gli escursionisti (forse) ma che in pratica sembra adibita ad uso privato
(foto scattata attraverso una finestra rotta).
accanto ci sono delle stalle di nuova costruzione
comunque, avvio il GPS e si comincia a salire nella nebbia e sotto la pioggia. il sentiero è una carrozzabile in pessime condizioni ma sempre percorribile da un buon 4x4.
c'è tanta di quell'acqua che in certi punti assieme al fango ed alle foglie si creano dei punti così melmosi che si sprofonda quasi fino al polpaccio. Ma a noi chi ci ferma?
Ci circonda un bel bosco in configurazione invernale che, quando si abbassa la nebbia ha un nonsocchè di spettrale.
Insomma raggiungiamo la portella, facciamo un giro per trovare un buon punto dove bivaccare quando torneremo, facciamo un paio di punti sulla mappa e decidiamo di scendere. piove, piove piove, piove dal cielo e piove dagli alberi. ho difficoltà ad uscire la compattina per paura di rovinarla.
ritornando finalmente troviamo la radura che si vedeva dall'alto, marco il punto con il GPS e proseguiamo. cominciamo a sentire un certo languorino...
Ritorniamo alla sorgente Nocita e decidiamo di approfittare dell'area attrezzata.
Ahimè non esistono punti cottura e decidiamo di sfrtuttarne uno preesistente. Raccogliamo, sempre sotto l'acqua, un poco di legna e, mentre ciccio sega i rami in tronchetti io mi dedico al batoning.
(ok dalla foto si evince che sono in sovrappeso!!! non vi ci mettete anche voi adesso!!!)
il camillus passa a pieni voti l'esame batoning.
riesco a spaccare un palo di castagno (che qualche civile ha divelto dalla dalla recinzione e buttato in mezzo alle sterpaglie) senza però documentare il gesto.
al termine non ostante legna bagnata, vento e freddo con il set accendifuoco di ciccio (troppo pigro per uscire il mio)
accendiamo a primo colpo il fuoco.
il fuoco!!!! abbiamo il fuoco!!!!!
purtroppo la legna non è in grado di fare brace tanta quante ce ne servirebbe per arrostire 600gr di salsiccia, e quindi aggiungiamo legna su legna.
intanto approntiamo il buffet
ottimo salame, ottima tuma ottimo pane ma, uber alles: ottimo vino! tra l'altro servito a temperatura ambiente (3°) da il meglio di sè.
anche il bacho (quello nero ed arancio che si vede in foto) da il meglio di se, affettando il salame come un bisturi.
aggiungiamo legna al fuoco, riempiamo i gavettini di vino, brindisi, salame pane e via da capo... aggiungiamo legna al...
la conversazione migra sul filosofico, toccando il tema "inutile, superfluo o necessario ovvero l'impatto socio evolutivo sulle dotazioni"
tra una risata un bicchiere ed un pezzo di salame (mmmmm... buono!!!) arriviamo all'evidenza dei fatti:
come 2 persone calme e timorate di Dio possano avere indosso un'arsenale di lame, tra l'altro taglienti come bisturi.
concluso che viaggiamo tra il superfluo ed il necessario a secondo delle circostanza ci accorgiamo che fino ad ora non abbiamo toccato acqua. ci guardiamo con espressione colpevole e quindi mi avvio verso l'auto con il portellone aperto. trovo la mia borraccia attaccata alla zaino, la prendo in mano, l'accarezzo... la poso e prendo la seconda bottiglia di vino.
ciccio sembra approvare.
insomma il tempo passa ed alla fine decidiamo di mettere la salsiccia direttamente sulla brace
quindi tra un poco di vino (ma và?) pane e salsiccia ci avviamo alla conclusione del pranzo.
stiamo pericolosamente entrando in zona pennichella, ma essendo sprovvisti di ogni accessorio precauzionale, rischiando di beccarci una pleurite addormentandoci così come siamo, senza poter mantenere l'apporto di vino smontiamo il campo.
al ritorno sotto un ponte notiamo la confluenza di due torrenti che provvedo ad immortalare
foto di prassi al panorama
e via alla volta di Santo Stefano di Camastra dove alexlicc ci aspetta per un caffè...
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