escursione con pernotto all'addiaccio a Bosco Ficuzza

alla fine ci siamo riusciti! addirittura con Gaetano abbiamo iniziato il venerdì mentre sabato e domenica si sono uniti Salvo e Giuseppe (Raziel sarebbe il cane...).

prelevato Gaetano alla stazione di Palermo siamo passati prima da Piana degli Albanesi, dove abbiamo fatto scorta di Salame, salsiccia di cinghiale e pane. Raggiunta Ficuzza dopo una veloce colazione al bar del paese abbiamo raggiunto il punto di partenza, cioè un'area attrezzata sulla SP26. Tolto dagli zaini il materiale per pernottare ed il mangiare per sabato e domenica siamo partiti, con l'intenzione di seguire un sentiero ricavato tramite traccia GPS e comunque consigliato da Argo.

Purtroppo la segnaletica di Ficuzza è decisamente carente o comunque mal concepita (per me è una cosa è fatta bene quando è "fool proof" cioè a prova di cretino). Mettendoci anche il GPS che faceva le bizze ed una convinzione che la strada andava di là anzichè di lì abbiamo commesso un errore allungando di qualche centinaio di metri, raggiungendo una costruzione disabitata.
eccoci qui in posa, lo smilzo





e l'abbondante






dopo un veloce chiarimento con lo strumento e la cartina torniamo sui nostri passi ed imbocchiamo la strada giusta.
il paesaggio è un bel bosco,

















comunque trafficato da auto (generalmente cercatori di funghi e dipendenti della forestale). percorso che costantemente sale, sale sale. Tant'è che ad un certo punto decidiamo di fermarci a mangiare, senza sapere che quello dove eravamo era il penultimo tornante prima del falso-piano.
non sembra ma maciniamo più strada di quanto pensassi, ma di questo me ne sono accorto solo dopo esaminando la traccia al computer.

prima giornata





seconda - terza giornata






terminiamo il nostro bel giro e raggiungiamo l'auto. si decide di passare la notte proprio nell'area attrezzata quindi, per comodità, salgo l'auto mettendola in mezzo ai tavolini e quindi lontano dalla strada e, con il primo buio allestiamo il campo.






ecco la mia soluzione per notte all'addiaccio, ed ecco quella di Gaetano






poi però mi accorgo che un venticello malefico soffia a fil di terreno, e così corro ai ripari:






adesso mi sento come in una suite, anche al riparo da sguardi indiscreti.
il fatto che faccia buio alle 18 non è una cosa tanto bella, e ci troviamo ad andare a letto verso le sette.
attraverso la rete-frangisole che ho montato si vede una splendida luna che rischiara tutto attorno.
una visione che ispira tranquillità così che poco dopo mi cala la palpebra ed inizio a dormire.
il bivvy in goretex si dimostra un'ottimo compagno, non sento minimamente freddo e la mattina mi sveglio senza una goccia di condensa, mentre ne trovo in quantità nella parte del telo corrispondente alla testa. mi alzo ed iniziamo a smontare il campo






mentre con l'auto facciamo strada verso il bar di Ficuzza incontriamo Salvo e Giuseppe, così andiamo tutti a fare colazione.
Al ritorno per un mio errore d'interpretazione posteggiamo le macchine non proprio vicine all'attacco del percorso, ma un simpaticissimo autoctono ci indica la strada più breve, che passa per una galleria della famosa ferrovia in disuso.











Insomma velocemente siamo in riga ed ovviamente... si inizia a salire.
La strada è piacevole, con tornanti che spezzano la pendenza, e poco dopo arriviamo al bivio per il
Gorgo del Drago, e miracolosamente troviamo anche la segnaletica che ha sicuramente conosciuto tempi migliori!






Sono circa 1600 metri di strada, che non so per quale presentimento mi sembra un percorso del...





(sono due orme stranamente sovrapposte di bovino)

Piano piano arrivamo al Gorgo del Drago, che poverino, non si fa trovare molto in forma.











poverino è un poco all'asciutto e c'è pure una latta che galleggia.

Visto l'orario decidiamo di dedicarci alla pratica culinaria.
















ed insomma, alla fine si mangia (e si beve).

Alle 15 decidiamo di ripartire andando però incontro ad un paio d'ore di preoccupazione.
Infatti salendo entriamo nel bosco e non si riesce a trovare uno straccio di radura dove piantare le tende, tant'è che alla fine propongo di piantarle a bordo strada o addirittura in mezzo alla strada lasciando una torcia accesa in modalità strobo (non mi risulta che da quelle parti passino ubriachi o ipovedenti).
Rimandando di curva in curva il momento di accamparci dove capita, alla fine troviamo scendendo da un bivio, una bella radura. Purtroppo da vicino ci accorgiamo che proprio non è il massimo tra bozzi, cardi e scagazzatone di vacca. Un provvidenziale bisogno fisiologico (sono cose che si fanno appartati ovviamente...) porta Salvo a spingersi poco oltre, scoprendo ancora più in basso una radura che si dimostrerà decisamente migliore.
Insomma il buio è imminente, così accendiamo il fuoco, utilizzando quel poco che troviamo in giro e cioè piante di "ferra" quindi nulla di che. Giuseppe e Gaetano trovano anche della legna di sughero che però, pare non bruci. Leggenda però subito sfatata visto che dopo un breve preriscaldamento s'infiamma alla grande (quindi i pannello in sughero NON sono autoestinguenti?)






Sono molto stanco ed ho i primi brividi di freddo, così con una tazza di the e 4 biscotti vado a nanna,
dedicandomi a contorsionismi non da poco per togliermi i pantaloni e mettermi i mutandoni dentro la Gelert Solo !!! Sempre con qualche difficoltà entro nel sacco e, dietro consiglio di Salvo (consiglio salvavita) userò il Parka come coprispalle.
Infatti la mancanza di falda a terra ed il solito perfido venticello rasoterra fa entrare in tenda, esattamente ad altezza orecchie una siringata di aria gelida! Mi copro la testa con la XXXL Parka e mi appresto ad una lunga e tormentata notte.
Infatti il terreno era tutto bozzi ed il materassino a malapena riusciva a compensarli, cos' mi sono svegliato alle 1,10 alle 3 alle 4 mentre alle 4,15 non potendone più sono uscito per soddisfare un bisognino che già da qualche ora mi tormentava:
Stupendo! Una leggerissima nebbiolina, l'erba bagnata (aveva piovuto), la luna che rischiarava tutto in modalità X-Files e... 2 occhi che mi fissavano!
Si perchè Raziel (il cane) non ha voluto dormire sotto l'abside della tenda ma sotto la pioggia.
L'indomani è tutto zuppo, complice un'altro acquazzone, e smontare il campo non è stata esattamente un'attività ricreativa. Deciso di tornare indietro pian pianino ci avviamo mentre Raziel (sempre il cane) decide di adottare come passatempo l'inseguimento delle vacche...


























considerazioni finali:
la Riserva di Ficuzza non è in pianura, ed ha moltissimi sentieri ma quasi non segnati.
qualcosa la si ricava dalla vecchia cartografia IGM, ma solo se si è in vena di esperimenti.
la Gelert Solo è una tenda graziosa che vale alla grande tutti i 30€ spesi per comprarla, purtroppo con qualche "ma".
dormire all'addiaccio nel bosco non è poi quello che uno si immagina. solo la nostra fantasia e le nostre ansie ci privano di un'esperienza bellissima che tutti noi avventurosi dovremmo provare.
alle prox

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