Il bosco di Malabotta



escursione al bosco di Malabotta ed i Megaliti dell'Argimusco

partenza da Palermo alle 4.30, Massimo è di una puntualità devastante tant'è che alle quattro e mezza esatte mi arriva un sms "sono arrivato", ed in effetti la macchina è davanti al cancello.

velocemente carico le mie cose e mentre Palermo ancora dorme ci avviamo sull'autostrada alla volta di Castell'Umberto dove Ciccio ci aspetta. Piccola pausa all'autogrill per la colazione ed alle sei e trenta circa raggiungiamo il buon Ciccio.

Intanto cominciano a fioccare le telefonate di Gianni ed Enzo che già sono al bivio di Favoscuro, beh piano piano ed arriviamo...

Tagliamo parte dei Nebrodi attraversando i paesi di Ucria e Floresta (dove in un bar c'è una barista che...) e finalmente raggiungiamo gli impazienti compagni d'avventura, che a dirla tutta erano già li da quasi l'alba.

Direzione Bosco di Malabotta, il quale però inizia a brillare per la sua carenza di segnaletica. Sulla cartina in mio possesso c'era segnata un'area attrezzata con posteggio, struttura per disabili ed acqua. Nulla di tutto ciò!!! solo tanto bosco ed una bella carrareccia che seguiamo fino ad un certo punto, poi deciadiamo di posteggiare le auto temendo di fare danno e proseguiamo a piedi. L'intenzione è quella di raggiungere una caserma della forestale abbandonata, proprio nel bel mezzo del bosco. In teoria la distanza in linea d'area che ci separa dall'obiettivo è solo di 641m, ma c'è uno strumento di profonda libidine che ostacola leggermente i nostri movimenti






e visto che si tratta di pura scarpata riteniamo opportuno affidarci a sentieri più agibili. Seguiamo quindi la traccia lungo lo spartiacque, con una splendida vista che si estende fino alla maestosità dell'Etna ormai purtroppo "a secco".







dopo qualche chilometro finalmente il bivio (Garmin docet) e cominciamo a scendere nel bosco di cappuccetto rosso






(la foto è volutamente scura e non ritoccata per meglio dare l'idae del contesto. Scatto effettuato con compattina da circa 30 metri.)



La totale assenza di segnaletica ci ha messo leggermente in crisi, anche perchè le IGM non sono esattamente il massimo come aggiornamento e... insomma, un colpo alle IGM, un colpo a google earth (siamo tecnologici eh!) ed alla fine raggiungiamo la tanto agognata meta, la caserma della forestale !!!







scopriamo inoltre che è si un rifugio per il maltempo, ma di pecore ed affini: in pratica meglio non entrare.

Prendiamo possesso del sito e cominciamo a considerare i punti dove piantare le tende, cucinare la carne ecc. ecc. ecc.

Ebbene si... avevamo con noi oltre cinque chili e mezzo di carne, tra castrato, costolette di maiale e ottima salsiccia...

Gianni inizia a dedicarsi alla castruzioni di una mazza che si dedicherà utilissima per il resto dell'escursione







Notate il bel fuoco che io (ho fatto solo quello) ho acceso e Ciccio attizzato.

Enzo Usingol si riposa dopo se sue fatiche da asinello







Massimo prende confidenza con il Bacho







Insomma, alla fine (ma molto alla fine) la mazza viene terminata







La carne viene cotta







E possiamo iniziare ad alleggerire il carico.

Dopo mangiato iniziamo a prepararci per la notte apprestando le piazzole per le tende. Finalmente posso montare la mia Nordkapp sul campo







Così come Gianni e Enzino Usingol che sfodera una bellissima tenda Lidl Like sul cui montaggio se ne è lungamente parlato nei forum.







Quindi non resta che prepararsi alla cena. Abbiamo ancora la salsiccia da fare fuori!

Eccoci quindi dedicarci al batoning estremo:











Quello nella foto che segue è stato un tronco che a lungo ha tentato di resistere ai nostri attacchi, ma alla fine ha dovuto cedere.







Insomma, anche qui piccolo fuoco alla Giovanna D'Arco, tanta brace, tanta carne al fuoco, tanto vino (grazie Ciccio, ottima scelta!) e così, al buio della notte, frontali spente mentre gufi allocchi volpi piopo baubau e chi più ne ha più ne metta ci assordavano davamo fondo alla grappa alla liquerizia gentilmente offerta dalla ditta Usingol ci siamo avviati all'ora che volge al desìo.

Bellissima nottata caratterizzata da una temperatura molto mite. Sveglia presto, colazione e smontaggio del campo, quindi di comune accordo decidiamo di fare strada a ritroso mentre siamo a stomaco vuoto e di finire gli ultimi chili di castrato in cima.

Ecco qualche foto scattata sulla via del ritorno:





Sullo sfondo i megaliti dell'argimusco





Ciccio accanto ad uno degli alberi secolari che caratterizzano il bosco





Immagine bucolica






Sembra stia gridando...



Su mia proposta torniamo sui nostri passi fino alla prima area attrezzata dove possiamo comodamente sederci e dedicardi alla pratica del fuoco. Purtroppo nel frattempo cominciamo ad essere circondati dagli immancabili merenderos che, orrore, accendono il fuoco con la carbonella!






Così che quando noi abbiamo già terminato la seconda grigliata di carne loro stanno appena iniziando la prima.

(Scusate il focolare un poco oversize... l'abbiamo trovato così).

A parte una comitiva di Catanesi caciaroni ed invadenti che a tutti i costi volevano scambiare i loro panini con il nostro castrato (volete mettere la differenza di profumo?) invano da me cercato di scoraggiare, circolando con tutti mi miei coltelli attaccati alla cintura... La potenza dell'odore della carne di castrato!!!!


Dopo aver pranzato abbiamo deciso di fare una visita ai megaliti dell'Argimusco. Saliti in macchina dopo pochi minuti siamo già a destinazione e, senza il peso degli zaini ci siamo avventurati lungo questo stupendo atipiano pieno di magnifiche felci e caratterizzato da queste caratteristiche formazioni rocciose.

In ognuna c'è una somiglianza con qualcosa:






il teschio






l'aquila che inizia a stagliarsi in lontananza






l'aquila e la vacca






vista del parco eolico






l'orante



dopodichè, paghi di una così bella giornata ci siamo avviati alle auto non prima (almeno il sottoscritto), di una bella ispezione a braghe calate alle parti basse pro ospiti indesiderati (l'accoppiata mucche-zecche-vegetazione fitta non mi è mia piaciuta molto) anche se fuori stagione.



CONSIDERAZIONI FINALI

è la prima volta che ci avventuriamo nel bosco di malabotta, e sinceramente non ha tradito le nostre aspettative.

invece decisamente lacunosa la segnaletica della sentieristica invece molto fitta sulla carta. per quello che abbiamo potuto riscontrare c'è una discreta corrispondenza con le carte dell'IGM notoriamente obsolete.

la domenica il bosco è frequentato da enduristi, quindi chi soffre di attacchi di bile udendo rumori di marmittoni sappia che è a rischio.

quanto qui scritto è la semplice descrizione di un'escursione e solo così deve essere interpretata. lo scrivente non si assume alcuna responsabilità in caso di errate interpretazioni o chiavi di lettura e relativi danni, domeniche andate in fumo, fidanzamenti rotti, attrezzature perse o peggio danni a persone.

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