c'è chi lo usa, chi ne abusa ma anche chi lo disconosce.
approfittiamo di questa sede per parlare di questo "non-indumento" del quale, a mio avviso non se ne può fare a meno, purchè se ne conoscano pregi e difetti.
innanzitutto iniziamo con la sua descrizione.
il poncho è un pezzo di stoffa quadrato con un foro al centro attraverso il quale si fa passare la testa per indossarlo.
se di stoffa pesante il suo scopo è quello di proteggere dal freddo mentre se di tessuto impermeabile quello di proteggere dalla pioggia.
in quest'ultimo caso è anche provvisto di cappuccio. in ambito militare assume una colorazione mimetica ed anche connotazioni tattiche tra le quali bottoni ed asole per poterne unire diversi al fine di creare ripari grandi quante sono le persone che contribuiscono alla formazione con il proprio poncho.
altrimenti ecco un tipico ricovero d'emergenza.
in caso di pioggia offre una buona protezione purchè non ci sia forte vento che lo farebbe sventolare troppo e purchè non si debba fare troppa attività motoria.
infatti, se non consente all'acqua di entrare, parimenti non consente al sudore di uscire quindi, non ci si bagna dall'esterno ma dall'interno. per questo motivo, se bisogna camminare mentre piove conviene tenerlo aperto il più possibile consentendo al vapore generato dal corpo di uscire ma non all'acqua che cade di entrare.
in foto 1 anche se non sembra cadeva una fitta pioggerellina che non mi ha permesso di uscire la compattina per fare delle foto, la copertura mi ha protetto dalla pioggia, ma essendomi dovuto spostare per fare rilievi con il GPS mi sono ritrovato in un bagno di sudore generato dall'interno e non smaltito causa un poncho molto coprente.
resta comunque il fatto che raramente in escursione invernale lo lascerei a casa.
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