full immersion al rifugio Il VIllano

Dopo una lunga pianificazione e qualche pratica burocratica siamo riusciti ad entrare in possesso del rifugio 'Il Villano'.
Ho letto di questa struttura, nel sito Floresta Giovane, però come in molti siti vengono lanciate proposte o informazioni ma non curate in seguito; in pratica mi son dovuto mettere di buzzo buono perfino per trovare fisicamente la collocazione del rifugio.
Per la fruizione è stata necessaria una formale richiesta scritta alla Forestale di Messina con tanto di fotocopia del mio documento.
Comunque per farla breve, giovedì mattina arriva il fax con l'autorizzazione all'accesso alla struttura.

Partiamo venerdì di primissimo pomeriggio e cioè verso le 13.30 per guadagnare quanto più tempo e possibile, con una macchina carica di ogni bene, insomma la gioia di un qualsiasi escursionista avendo nel borsone uno di tutto, ed anche di più...

Luca ha solo il 40 litri, ma ripeto tutto il resto lo stò portando io, incluse due piccole sdraio da spiaggia che si riveleranno ottime sia davanti al camino che nel prato antistante il rifugio.

Immancabile pausa all'autogrill, dove pranzo, e stop a Castell'Umberto dove compriamo una quantitativo vergognoso di carne, salami, formaggio, pane e visto che siamo nel giardinetto di casa sua, salutiamo ciccio90. Fa buio presto e proseguiamo velocemente verso Floresta, ma è una corsa contro il tempo persa in partenza ed arriviamo al bivio per lo sterrato che porta al rifugio che è già buio pesto. Tomtom già in precedenza indottrinato ad accompagnarci fino al cancello ci leva da ogni imbarazzo ad ogni bivio, finchè imbocchiamo una strada in discesa che si inoltra nel bosco.
Buio pesto l'ho già detto, e la strada non è da meglio, la macchina tocca spesso di sotto, ogni tanto ci sono punti in discesa che sembrano molto ripidi ed al solo pensiero di doverli fare in senso contrario alle volte la strada fosse sbagliata... ma tomtom mi assicura costantemente che siamo nel giusto e che, nonostante sembra non arrivare mai ci si avvicina pian piano all'arrivo.
Alla fine ecco che con i farri illuminiamo un cancello in legno con uno scavalcamento a lato. Siamo arrivati!
Ci fermianmo, cerco la mia PD30 lasciata in posizione strategica nel cosciale, chiudiamo l'auto e ci avviamo in esplorazione. Si perchè alla fine le tanto agognate chiavi non le teneva un funzionario, ma stavano riposte in una nicchia in un muro del rifugio!!!
Alla balenante luce dei fasci delle lampade ci appare una bella struttura in pietra, grande e ben tenuta (ho visto certi rifugi...), un bel portico ma nessuna nicchia. Giriamo attorno passando per un grazioso giardino e vediamo una seconda costruzione più piccola che scopriremo in seguito essere la legnaia, ed ecco la nicchia con dentro le chiavi (secondo me lasciate ad hoc quando ci sono escursionisti). Siamo troppo curiosi e prima di tornare all'auto entriamo in casa. Apriamo il portoncino ed entrando, alla luce delle lampade sorpresa!!!!
Una enorme stanza con dentro una lunghissima tavola con attorno delle stupende panche, insomma un monumento alla convivialità. Nell'angolo un enorme camino. Una porta da in una enorme cucina con tavolo, panche, macchina del gas, lavelli e stipetti a muro con dentro piatti, sale olio, zucchero... insomma in teoria ci sarebbe tutto. In fondo poi il bagno! con tanto di piatto doccia!

Cosa libidinosissima è però l'acqua corrente!!!

Siamo al settimo cielo, sembra di essere in un residence se non fosse che manca la corrente elettrica.

Andiamo al cancello, prendiamo la macchina e la portiamo in prossimità dell'ingresso, ma dopo una brevissima ricognizione alla luce della mia frontale mi accorgo che il vialetto arrivando in fondo piega a sinistra e con una rampa ti porta proprio davanti casa. Così, comodità tra le comodità, posteggiamo con il portabagagli a circa sei metri dal secondo portoncino, agevolandoci le operazioni di scarico.

La prima cosa è quella di accendere il camino, e così accediamo alla legnaia (anch'essa chiusa a chiave) che oltre a contenere un'enorme catasta di legna ha un magnifico forno ed un enorme barbecue per arrostire nelle giornate di pioggia o neve. Riempiamo la carriola, portiamo la legna dentro e dopo aver fatto batoning con qualche ceppo






visto che la legna era palesemente umida accendiamo il fuoco. E che fuoco!






ovviamente le sedioline le ho portate io da casa



All'orario prepariamo un'ottima fagiolata accompagnata dall'ottimo salame, pane di paese e magnifico vino bianco, quindi chiacchierata davanti al fuoco ed infine a nanna.

Veniamo svegliati dal personale della forestale che avevamo lasciato fuori avendo chiuso il cancello, quindi presto... molto presto...

ne approfitto per scattare qualche foto alla nostra reggia





















la mancanza di un buon caffè (quello liofilizzato era veramente pessimo) ci porta a scendere in paese dove facciamo qualche piccolo acquisto. Quindi di corsa a casa e via alle attività sperimentali!

Inizialmente cerchiamo di costruire una sega ad arco, ma abbiamo difficoltà a reperire il giusto pezzo di legno (sembra abbiano pulito il sottobosco con l'aspirapolvere) e non ci sembra oculato e corretto tagliare rami da alberi. Questo ci fa camminare per un bel pò finchè troviamo un pino abbattuto dal quale recuperiamo il miglior ramo possibile che cerchiamo di modificare per la nostra bisogna.






si rivela però duro come la pietra e poco flessibile, insomma potrebbe prenderci troppo tempo per poi portarci a nulla. Optiamo allora per l'amaca autocostruita. E' un mio progetto che da tanto tempo mi frulla per la mente e finalmente sono riuscito a metterlo in pratica.

Abbiamo utilizzato della banale ed economicissima (0.80€ a m2) rete frangisole in vendita nei vari Brico o grosse Ferramenta che io, per sicurezza ho ripiegato in 3 per una maggiore sopportazione di carico.






Proseguiamo con il montaggio, le cui fasi mostrerò più dettagliatamente in un articolo a parte, e passiamo al collaudo.

Inizia Luca con il suo dolce peso e poi passo io con i miei 101kg... FUNZIONA!






Siamo talmente soddisfatti della tenuta che decidiamo di testarla a doppio strato e poi a singolo strato. Ecco il risultato!






Le prove di carico vengono superate alla grande. Certo una piccola deformazione si crea sul fondo ed un certo stress si nota in corrispondenza delle legature, ma consideriamo che siamo in presenza di 4,8€ di tessuto più corda e cordini che comunque avremmo con noi. Inoltre il telo può essere usato per proteggersi dal sole. Non l'ho pesato, ma il peso è veramente irrisorio, ed il tessuto si piega molto facilmente.

Prossima attività, il fuoco svedese. Selezioniamo dalla legniaia un tronchetto che provvediamo a spaccara un quattro.






L'attività inizia all'insegna di tutti i giusti crismi, ma probabilmente avremo selezionato un tronco di rarissimo "arbustus legnus amantiorum" che non ne ha voluto sapere di bruciare neanche a cannonate.






Sicuramente ci vorrà del legno meno umido e più resinoso. Boh... sarà per la prossima volta.

Ormai si è fatto tardi ed iniziamo a dedicarci ad un'altra attività il cui risultato è stato tutto fuorchè deludente.






Al termine dopo delle prove tecniche di montaggio, osservazione e calcolo risparmio picchetti della tenda nuova di Luca abbiamo deciso di riposarci ad oltranza.






Con il buio è sovraggiunta l'accensione del camino alimentato in modalità altoforno, cosa che non ci ha fatto per nulla patire il freddo, che fuori tirava da bestia! Cena a base di tortellini in brodo e nuovamente a nanna, non prima di aver lasciato uno spiraglio di finestra aperto e relativo anti-intrusione (barattoli e popote impilati dietro così che se qualcuno spingeva per entrare, le oche del campidoglio in confronto sarebbero sembrate afone).

La domenica colazione a Santa Domenica Vittoria anzichè a Floresta, botta di vita! Al ritorno mentre cominciamo ahimè a fare i bagagli faccio uno squillo a ciccio90 e riesco a convincerlo, benchè semi-influenzato, a raggiungerci.

Pian pianino arriva anche lui e trova già la brace pronta e le costate di maiale pronte per essere messe sul fuoco. Dopo una veloce ricognizione al sito, che approva in tutto e per tutto (ritorneremo... eh se ritorneremo...) ci siediamo a tavola e vai di carne, salame, vino ecc. ecc.

Al termine foto di rito e tutti a casa

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